Bambini consapevoli diventano adulti in grado di adottare delle scelte oculate e responsabili. Se questo vale per ogni aspetto dell’educazione dei figli, a maggior ragione riguarda la capacità di gestire il denaro, ovvero l’educazione finanziaria, anche se – ovviamente – secondo le modalità più adatte in base all’età e alla propensione dei nostri piccoli. Dato che è normale voler il meglio per i nostri figli e renderli in grado di saper gestire la propria economia in modo autonomo e corretto il prima possibile, è giusto chiedersi come poterlo fare al meglio.
Anche se ci piacerebbe avere dei piccoli economisti già in grado di comprare Ethereum, bisogna andare per gradi, per evitare soprattutto l’effetto opposto: rendere la materia troppo complessa e impegnativa, allontanando quindi l’attenzione e l’interesse dei bambini e magari iniziare proprio da lì un cattivo rapporto con il denaro. Come avviene per l’insegnamento delle lingue o per quelle libertà di muoversi al di fuori dei confini domestici, educare fin da piccoli i bambini e renderli responsabili è il modo migliore per dare loro una formazione solida e sana anche per il futuro.
I 6 passi per insegnare ai bambini la gestione del denaro
Secondo quanto riportato da molti esperti del settore, accade spesso che genitori perdano l’occasione di insegnare ai loro figli l’educazione finanziaria. Pensare di formare i bambini mettendosi seduti e perdendosi in spiegazioni teoriche non è una strategia molto utile: la parola chiave invece è concretezza e realtà, perché è dalla pratica che derivano gli insegnamenti più facili da imparare. Da dove iniziare quindi?
- Insegnare il valore del denaro: la base fondamentale su cui ogni educazione finanziaria si basa è trasmettere il valore del denaro, quindi far capire che si tratta di qualcosa che viene guadagnato e che non può essere sprecato. Che si tratti del valore Ethereum o di una valuta tradizionale, il discorso non cambia: il futuro dell’economia è quello decentralizzato, per cui è più facile che i nostri figli si troveranno a gestire wallet crypto invece che conti correnti in valuta fiat, ma la sostanza non cambia. Come fare quindi quando abbiamo di fronte dei bambini?
- Per prima cosa, possiamo coinvolgerli in piccoli lavoretti di casa che verranno poi ricompensati con qualche soldino. Deve trattarsi ovviamente di compiti adatti all’età e alla sensibilità del bambino, ad esempio mettere a posto la propria cameretta, aiutare a sistemare la spesa, contribuire ad innaffiare i fiori;
- Saper dire di no: che si tratti della richiesta di qualche soldino per uscire o per comprare qualcosa, è importante saper dire di no e far capire che nel mondo ogni cosa ha un valore. Possiamo magari proporre di subordinare il regalo o i soldini all’ottenimento di un bel voto a scuola o per un impegno extra in casa;
- Insegnare il valore del risparmio: anche se può sembrare difficile da mettere in pratica, saper comunicare l’importanza di avere una sicurezza economica, sia per fare dei programmi futuri realistici che per salvaguardarsi nel caso di imprevisti, è una delle fondamenta dell’educazione finanziaria. Molti adulti ad esempio fanno fatica ad apprendere e a metterla in pratica, trovandosi costantemente nell’incapacità di essere veramente autonomi e indipendenti economicamente.
Come procedere da questo punto di vista? Possiamo considerare delle soluzioni molto semplici, che vadano oltre il racconto della cicala e della formica (e che rimane un grande classico impresso nella mente di tutti noi!), ed esempio:
- Facendo utilizzare un piccolo salvadanaio. all’inizio, per far entrare il bambino nel meccanismo del valore Ethereum che si accumula e cresce può essere consigliabile prendere un piccolo salvadanaio che possiamo decidere di aprire dopo qualche settimana. Ovviamente sarà poi il bambino a scegliere come utilizzare i suoi lauti risparmi!
- Successivamente, quando magari il bambino diventa un po’ più grande, possiamo aprire insieme un piccolo conto corrente di risparmio appositamente creato per i bambini. Sarà una pietra miliare importante, che ricorderà con affetto per tutta la vita!
- Un altro aspetto importante dell’educazione finanziaria per bambini è quella di insegnare l’importanza del dare. Sempre procedendo per scelte condivise ed effettuate insieme ed evitando imposizione di qualsiasi tipo, è giusto che i nostri piccoli conoscano l’importanza di aiutare chi è meno fortunato di noi. Avranno in questo modo l’opportunità di capire quanto sia soddisfacente aiutare, nel proprio piccolo, chi ne ha bisogno;
- Insegnare a gestire le proprie disponibilità: oggi anche i bambini più piccoli si trovano a voler partecipare a diversi eventi, seguono corsi di discipline sportive, vogliono acquistare programmi e giochi per PC, etc. Sicuramente loro, come noi, hanno più esigenze economiche di quanto non fosse fino a qualche anno fa. l’importante è insegnare a gestire il proprio bilancio, per quanto piccolo.
Potrebbe essere utile ad esempio utilizzare un foglio mensile o un’agenda su cui vengono annotati tutti gli impegni o gli acquisti che si vorrebbero fare nei giorni successivi. Da qui si può iniziare a eliminare quello che è fuori budget, anche in base alla propria lista di priorità o preferenze. Piano piano vedremo come i nostri figli diventeranno più abili e pratici nel gestire non solo le loro risorse economiche, ma anche il loro tempo
- Dare l’esempio: questa è la regola di fondo. Insegnare il valore del denaro e del risparmio ma mettere in pratica continui acquisti compulsivi e decidere spese che vanno oltre il budget di famiglia, senza che siano effettivamente giustificate, vanifica sicuramente tutti gli sforzi. Anzi, paradossalmente, potrebbe addirittura insinuarsi nella mente del bambino l’idea che vi siano trattamenti differenziati per i bambini e per adulti e che questi ultimi siano legittimati a comportarsi diversamente.
- Inoltre, non dimentichiamo mai di parlare con i nostri figli e di coinvolgerli nelle nostre scelte economiche e finanziarie. Che si tratti dell’acquisto di un dolce al supermercato o del materiale di cancelleria per la scuola, rendiamoli responsabili e non escludiamoli dalle decisioni che li coinvolgono direttamente o anche indirettamente.